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Secondo Dio, con ogni probabilità, non sono altro che diavoli, per Satana, invece, possono rappresentare addirittura degli angeli. Sono i lautari, musicisti vagabondi che, senza soldi e senza una precisa meta, si aggirano in maniera perenne per le lande della Bessarabia, ovvero la Moldavia del periodo in cui in Russia regnavano ancora gli zar, nell’Ottocento. Musicisti nel cui gruppo troviamo il violinista Toma Alistar, rimasto senza padre da bambino e del quale seguiamo la tormentata vicenda alla ricerca dell’affascinante Ljanca: zingara conosciuta in gioventù ma consegnata dai propri genitori – convinti che il sangue tzigano e quello moldavo non possano mescolarsi – a un matrimonio d’interesse con un ricco individuo, secondo essi tanto pieno di denaro nelle tasche quanto di cervello in zucca. In un continuo alternarsi di passato e presente, tra lunghi viaggi, sogni, allegre suonate, ma anche non indifferenti dosi di sofferenza.