Secondo lungometraggio di Ciprì e Maresco, Totò che visse due volte è stato oggetto di una feroce censura come non si vedeva da parecchi anni in Italia. Accusati di attentato alla religione e soprattutto di aver avuto il contributo statale per un film di “interesse culturale nazionale”, il duo palermitano è stato crocefisso come il suo eroe da destra a sinistra. Ma Totò che visse due volte, oltre a essere un’opera che porta a maturazione l’estetica “cinica” e iconoclasta di Ciprì e Maresco, presentandoci una sconvolgente e desertificata Palermo in bianco e nero, oltre a ereditare la lezione di Pasolini e di Buñuel, è uno dei pochi film italiani che hanno davvero rinnovato il linguaggio cinematografico. Oltre al film, questo secondo volume dedicato all’immaginario di Ciprì e Maresco, contiene una ricca serie di extra: oltre a ben sei cortometraggi, vi sono anche diversi materiali che documentano le traversie censoree e giudiziarie del film. In allegato un booklet con interventi critici di Fantuzzi, Fornara, Longo e Sanguineti.

Intervista di Tatti Sanguineti a Ciprì e Maresco
Intervista a Edoardo Sanguineti
Una videocosa di enrico ghezzi
Trailer originali
“Caso Censura”: “Lo sguardo eccessivo” di Massimo Galimberti
Picchetto fascista “anti” Totò
Le Iene (Italia1)
Martone “per” Totò
La nostra storia
(RaiDue) / TG1 / TG3
Cortometraggi:
-Illuminati
-Senza titolo
-Venerdì Santo
-Sabato Santo
-Domenica di resurrezione
-Tre visioni
-Lontane
-Presepe