QUESTO DISCO E' UTILIZZABILE ESCLUSIVAMENTE CON LETTORI BLU-RAY

Strepitosa sintesi tra storia di potere (è in ballo un trono, con aspra lotta tra quanti aspirano a salirvi) tesa fino alla suspense, e riflessione filosofica intrisa d’ideologia massonica dove guerreggiano Bene e Male ovvero Luce e Tenebra, quella simboleggiata da Zoroastro -alias Zaratustra- e questa da Abramane, cui però s’intreccia facendo con essa blocco indiscernibile l’erotismo, dato che Zoroastro lo amano sia la buona Amélite (concupita però anche da Abramane) sia la perfida Erinice: Rameau scrive la sua musica più complessa, quella che forse più d’ogni altra lo definisce contemporaneo del teatro di Händel e della sapienza strumentale di Scarlatti, al servizio d’un testo ricco di contrasti, di ambiguità sentimentale dove masochismo e sadismo nutrono un erotismo portato al calor bianco. Tutte cose che la direzione di Rousset fa letteralmente esplodere in un contrappunto teso allo spasismo; in un’orgia di colori che sottolinea la scrittura dell’armonia camaleontica; in una pulsione drammatica che nel fondere così perfettamente musica e parola ribadisce la stupefacente modernità teatrale di Rameau, evidenziata da un cast perfetto sui molteplici fronti di canto, declamazione, recitazione. In assoluta simbiosi, Audi si serve delle scene dipinte e del macchinario settecentesco del teatro di Drottingholm organizzandoli in un gioco strepitoso di luci, di gestualità in tutto contemporanea nonostante i costumi d’epoca (il restare in scena di Erinice, ad esempio, che contempla le effusioni di Zoroastre e Amélite, configura via via una sorta di thriller erotico), cui si riferisce anche una coreografia tra le più riuscite nel declinare l’estetica barocca secondo moduli moderni, apice la sensazionale Messa Nera che apre il quart’atto, vertice tra i vertici del teatro barocco.

Documentario ''Zoroastre: Discovering an opera'' di Olivier Simonnet
Gallerie di immagini